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La Pycon Italia 2022 vista con gli occhi dei nostri Data Scientist.

28 Giugno 2022

Tempo di lettura: 4 minuti

Quando i nostri amici ci hanno chiesto cosa facessimo per il ponte del 2 giugno e abbiamo risposto “Andiamo a vedere delle conferenze su Python, ci hanno guardati straniti e hanno commentato: “State dicendo che siete in vacanza ma andate a vedere cose di lavoro? Ma chi ve lo fa fare?!😱”.

In effetti, l’unica risposta che siamo riusciti a dare è stata: “Saremo con i colleghi e le colleghe, sarà divertente!” Che poi, a ben pensarci, saremmo potuti andare al mare per divertirci!😅

Siamo partiti per Firenze, location storica della Pycon IT, la mattina del 2 Giugno. Ci siamo trovati a Brescia per fare un’unica auto – tutti con la faccia di chi il giorno prima non aveva rinunciato a fare serata – e abbiamo realizzato che, oltre al sonno, avremmo dovuto sopportare anche un’ondata di caldo pazzesco. In quel momento ce lo siamo chiesti tutti: “Ma chi ce l’ha fatto fare?!”.

Arrivati a Firenze ci siamo fermati per un pranzo veloce, poi check-in all’appartamento, docce e di nuovo fuori casa. Anche se stanchi, nessuno di noi voleva perdere l’occasione di visitare fin da subito la città.

Poi, proprio camminando verso il centro, abbiamo scoperto il primo motivo per andare alla Pycon IT: gli incontri fortuiti per strada!

In un bar lungo la via abbiamo incontrato Nicole – una collega di un’altra sede – che prendeva un aperitivo con Angela Parker. Ci siamo seduti a bere con loro. Di Angela avremmo poi scoperto che era una degli speaker dell’evento, ma avremmo potuto capirlo fin da subito: ha attirato la nostra attenzione grazie al suo fascino, guidando la conversazione ma facendo in modo che tutti si sentissero inclusi. Conoscerla è stata la prima bella esperienza di questi quattro giorni e ci ha fatto realizzare che la Pycon IT non è solo all’Hotel Mediterraneo, dove hanno luogo gli speech, ma che esce e si diffonde in tutta la città, tra le strade in cui ragazzi e ragazze col badge dell’evento al collo si trovano per passare la serata insieme, provare la cucina tipica e soprattutto parlare di cose da nerd.

È grazie a questo clima di comunità che è possibile trovarsi a condividere una birra con Alejandro Saucedo, esperto di Kubernetes, che non ci si sente in soggezione a parlare con il CEO di un’azienda importante o con uno sviluppatore rinomato e che viene quasi naturale scambiare qualche parola con il vicino di posto durante una conferenza.

Ma alla Pycon IT, se qualcuno preferisce non socializzare, lo può indicare indossando una spilla messa a disposizione degli organizzatori che recita “Prefer not to talk ❤️”. Perché gli organizzatori ci tengono che l’evento si svolga nel rispetto di ognuno e che si crei un ambiente il più possibile inclusivo.

In generale il cuore della Pycon IT sono proprio loro: gli organizzatori e tutto lo staff. Sempre presenti per assicurarsi che tutto si svolga nel migliore dei modi dentro e fuori l’hotel. Le maglie gialle con la scritta staff sono state un punto di riferimento per tutti noi durante i quattro giorni dell’evento e – nonostante lo stress dato dalla combinazione di mille cose da fare e tanto, tantissimo caldo – non hanno mai perso il sorriso e la voglia di aiutare.

Così come Angela, tutti i relatori delle conferenze erano preparati e coinvolgenti. Anche se tutte le sere si restava in giro fino a tardi per goderci la città e partecipare alle attività di networking, la mattina dopo ci si alzava presto: nessuno voleva perdersi il talk sulla Continuous Delivery, il workshop di Data Visualization o la keynote sullo Unit Testing, sicuri che sarebbero stati interessanti e che da tutti ci sarebbe stato qualcosa da imparare. Ma anche per non mancare alla fantastica colazione a buffet che, così come gli ottimi pranzi, serviva a farci recuperare le forze per arrivare a fine giornata.😁

Dopo quattro giorni, di motivi per partecipare la Pycon IT ne abbiamo trovati tantissimi: da piccole cose come i gadget e gli sticker per personalizzare il portatile, a cose più rilevanti come la possibilità di entrare in contatto con community come le Django Girls o le PyLadies - che promuovono una maggior partecipazione femminile agli ambienti informatici, spesso a prevalenza maschile - o con realtà come NumFocus, associazione no profit per lo sviluppo di librerie open-source per il mondo scientifico.

Il viaggio di ritorno è stato più semplice di quello di andata. Eravamo di certo stanchi per i ritmi alti tenuti in quei giorni, ma galvanizzati dall’esperienza. Tornati a Brescia quasi faceva freddo. Ci siamo salutati prima di tornare a casa, tutti con in testa lo stesso pensiero: “Quand’è che lo rifacciamo?😎”